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Casavo11 novembre, Marketing Casavo

Metaverso immobiliare: sogno o realtà (virtuale)?

In un contesto in cui la tecnologia si muove a velocità sempre più elevate, che ne sarà del mondo immobiliare? Forse si trasformerà in un vero e proprio metaverso, un po’ come quello social appena annunciato da Mark Zuckerberg.

Noi di Casavo abbiamo pensato di partire da questo concetto per indagare se – e come - un'evoluzione del genere si rifletterà sul lavoro degli agenti immobiliari. Seguici in questo viaggio nel futuro!

La notizia del momento: il metaverso social

Prima di parlare di metaverso immobiliare, facciamo un passo indietro e diamo spazio alla notizia del momento: Facebook cambia pelle! Il gigante del web, per non perdere il vantaggio competitivo acquisito negli anni, ha deciso di evolversi con la creazione di un metaverso social.

La parola “metaverso” nasce dalla fusione del prefisso “meta” – affiancamento o trasposizione – e “universo”: rappresenta quindi un universo digitale parallelo e interconnesso con quello reale.

Il termine è stato coniato nel 1992 dallo scrittore di fantascienza cyberpunk Neal Stephenson nel romanzo Snow Crash. Tra quelle pagine si trova proprio una spiegazione semplice e leggera di cosa sia un metaverso immobiliare. Quasi 20 anni dopo si sta realizzando esattamente quanto partorito, in modo quasi profetico, dalla fantasia dell’autore: una piattaforma globale, evoluzione della tecnologia virtuale e aumentata, con il fine di assottigliare sempre più la differenza tra connessione online e interazione fisica tra gli utenti.

L’idea alla base è quella di realizzare un super mondo virtuale accessibile a tutti, dove ognuno può interagire con gli altri in tempo reale e in presenza virtuale. Sarà un mondo senza proprietari né gestori (su questo siamo un po’ scettici, ma staremo a vedere) in cui sviluppare nuove potenzialità relazionali, economiche e culturali.

NFT e metaverso immobiliare

Il metaverso parte da una piattaforma dedicata allo svago, Decentraland, un mondo virtuale basato sui principali giochi multiplayer* disponibili online. In questo universo è possibile, mediante criptovalute*, acquistare e scambiare immobili virtuali parcellizzati in NTF (Non-Fungible Tokens*) e documentati mediante la blockchain* di Ethereum*.

In questo ambiente la differenza tra reale e virtuale è estremamente esile, e veicolata da una user experience di elevatissimo livello.

Per il funzionamento di questo piano di realtà digitale sono fondamentali gli NTF: si tratta di marche digitali che, grazie alla tecnologia blockchain, garantiscono autenticità, integrità e un’esclusiva individualità.

Per capire il concetto di “non fungibile” basta pensare al suo esatto contrario. L’esempio classico di bene fungibile è il denaro: può essere scambiato, sostituito e frazionato senza alcuna personalizzazione. Una o più banconote autentiche e integre da 10 € possono essere sostituite in qualunque parte del mondo con altrettante, anche di diversa valuta ma di pari valore, senza intoppi nei traffici economici.

Al contrario, gli NFT sono unici ed irripetibili, associati in modo non intercambiabile a un preciso contenuto digitale – nel metaverso immobiliare di Decentraland, una casa o un fondo virtuali. Allo stesso tempo, gli NTF garantiscono al titolare del token autenticità e proprietà esclusiva.

Bisogna precisare che l’NTF non conferisce la proprietà sul bene parcellizzato in token, ma solo su questi ultimi. Un esempio per capire meglio: attualmente la tecnologia NTF viene usata nell’ambiente dell’arte digitale. Ipotizziamo che il Louvre decida di tokenizzare* una versione digitale della Gioconda, oppure che un artista digitale voglia creare un’opera virtuale molto costosa. Tu puoi acquistare un NTF che ti farà entrare nella storia di quell’opera, ma non ne potrai disporre. Potrai invece godere dei vantaggi previsti dall’accordo legato all’acquisto della tua quota virtuale di capolavoro.

Anche se sembra fantascienza, in realtà la tokenizzazione in ambito immobiliare è già stata applicata anche in Italia, sebbene in via sperimentale e limitata. Il metaverso immobiliare è una cosa ancora diversa, però. Scopriamolo insieme.

Il metaverso immobiliare dal ludico al commerciale

“Hiro, nel Metaverso, ha una casa bella e spaziosa, mentre nella Realtà deve condividere uno spazio sette-metri-per-dieci”, recita il romanzo Snow Crash.

Il metaverso del protocollo Etherland* è nato per creare ambienti ed edifici virtuali: per diletto, ognuno poteva comprare, creare e abitare la propria casa, tenuta o maniero virtuale. Ogni proprietà era identificata mediante NFT e IPFS, un sistema di messaggistica ultra-avanzato, e inserita nella Estatepedia, il registro del protocollo su base blockchain in stile Wikipedia.

Adesso si sta invece lavorando al salto di specie, dal virtuale al reale. O meglio: a elidere la separazione tra questi universi. L’ambizioso obiettivo è quello di creare un registro assoluto della proprietà immobiliare globale. Attenzione: non si parla di castelli virtuali, ma di condomini, fabbricati industriali e proprietà fondiarie reali presenti in tutto il mondo (almeno nelle intenzioni).

L’idea è quella di conferire un’identità digitale a ciascun immobile, edificato o fondiario, identificato da NTF chiamati LAND ID (token ERC-721), contenenti in modo univoco ed esclusivo tutte le informazioni relative al bene (dati tecnici e giuridici, descrizioni, mappe e immagini). Questi dati vengono poi raccolti anche nel registro Estatepedia.

Attualmente, ogni utente può registrare e tokenizzare un proprio immobile reale, rendendolo così parte del metaverso immobiliare.

Le transazioni si trasferiranno nel metaverso immobiliare?

Anche se il progetto è agli inizi, le potenzialità sono evidenti e le sue conseguenze sulla funzionalità del mercato immobiliare sono ipotizzabili, ma non davvero prevedibili. La descrizione del fenomeno in corso fatta fin qui è molto semplificata, ma salta subito all’occhio che si tratta di un treno in corsa.

Se Etherland, al momento unico soggetto in campo, non riuscirà nell’intento, lo farà qualcun altro. Non è possibile dire con quali tempi, ma la creazione di un metaverso immobiliare universale o di diversi metaversi localizzati è inevitabile e prossima.

Per ora possedere NTF di un immobile non corrisponde a possedere l’immobile stesso. Tanto è vero che oggi, mediante un’applicazione disponibile sugli store Android, è possibile acquistare token della Torre di Pisa o della Piramide di Giza. Per quanto riguarda i beni privati, però, la sovrapponibilità tra proprietà reale e tokenizzata potrebbe crescere fino a diventare indistinguibile, di pari passo con l’aumento della permeabilità tra il mondo reale e il metaverso immobiliare.

A quel punto lo scambio dei token corrisponderà allo scambio della proprietà sia virtuale che sostanziale e, in ipotesi, potrà avvenire nel mondo reale o in quello digitale senza intermediazione professionale.

E tu cosa farai?

Quale ruolo avrà l’agente immobiliare a quel punto? Avrà ancora ragione di esistere, come figura professionale? Dovrà trasformarsi in un nerd* tecnologico per continuare il suo ruolo di intermediazione tra venditore e acquirente, il primo reale e il secondo magari in forma di avatar*? Oppure pensi che alla fine il metaverso immobiliare sarà solo un'ulteriore banca dati molto evoluta che faciliterà il tuo lavoro, ma non ne cambierà forma e modalità?

Oggi più che mai è importante affrontare il tema e pensare alla risposta da dare, per non trovarsi domani fuori da un mondo e un mercato in evoluzione rapida e imprevedibile, che fluttuano tra realtà solide e digitali. Nel frattempo, per rimanere al passo con le innovazioni della tecnologia in ambito immobiliare, scopri gli strumenti offerti da Casavo e diventa partner.

GLOSSARIO:

Avatar: rappresentazione di un utente all’interno di comunità virtuali (luoghi di discussione, aggregazione e gioco).

Blockchain: registro digitale le cui voci sono raggruppate in blocchi concatenati in ordine cronologico (il significato letterale è infatti “catena di blocchi”), garantiti come integri grazie all’uso della crittografia; è questa la tecnologia di contabilità generalizzata che controlla il rilascio, il valore e l’autenticità delle criptovalute.

Criptovaluta: rappresentazione digitale di valore basata sulla crittografia; il rilascio di questa “moneta digitale” avviene in rete in maniera collettiva e non centralizzata, controllata tramite una tecnologia di contabilità generalizzata (la blockchain).

Ethereum: piattaforma tecnologica che permette a chiunque di spostare denaro in forma di criptovalute.

Giochi multiplayer: videogiochi che prevedono l’interazione tra diversi giocatori attraverso lo stesso apparecchio o con una connessione online.

Nerd: persona appassionata di nuove tecnologie, al punto tale da esserne quasi ossessionata.

Protocollo Etherland: protocollo blockchain utilizzato sulla piattaforma Etherland per archiviazione dati, applicazioni immobiliari, giochi e progetti verdi.

Token: all’interno di una blockchain, il token è un insieme di informazioni digitali che conferiscono un determinato diritto a un soggetto.

Tokenizzare: convertire i diritti di un bene in token digitali.

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