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Casavo Perché...
Casavo•19 luglio, Il team di Casavo
Vivi in una zona a rischio sismico? Allora il Sismabonus è la soluzione perfetta per aumentare la sicurezza della tua abitazione. Questo incentivo pubblico è pensato proprio per ridurre il pericolo di danni e crolli per le case nelle aree interessate da frequenti attività telluriche.
In questa guida firmata Casavo trovi tutte le informazioni su come funziona, come ottenerlo e come combinare Ecobonus e Sismabonus per aumentare i vantaggi.
Il Sismabonus è un contributo pubblico sotto forma di detrazione fiscale che ti permette di rientrare di parte delle spese sostenute per i lavori di riduzione del rischio di danni da terremoti.
Le opere possono comportare il passaggio a una classe sismica superiore. Questa classificazione è stata introdotta con il decreto ministeriale 65 del 2017 e prevede la suddivisione in otto fasce per gli edifici in base al livello di resistenza alle scosse, dalla G – la più bassa – alla A+ – la più alta. Per stabilire a quale livello appartiene un edificio puoi ricorrere a delle tabelle qualitative che contengono alcuni parametri di riferimento, oppure a una valutazione più accurata della sicurezza strutturale.
Il Sismabonus ha la finalità principale di contribuire alle opere di messa in sicurezza e di contenimento del rischio secondo i criteri stabiliti da questa classificazione. Puoi richiederlo su una spesa massima di 96.000 euro per unità immobiliare, per interventi realizzati non prima del 2017 ed entro il 31 dicembre 2024.
L’ammontare della detrazione complessiva dipende dal tipo di intervento svolto e dai risultati ottenuti, e rientra in una di queste quattro ipotesi:
Lo sgravio fiscale si concretizza in una decurtazione della quota IRPEF da versare e viene suddiviso in cinque rate annuali di pari importo.
Facciamo un esempio. Per una singola unità abitativa che migliora di un livello la propria classe energetica con una spesa complessiva di 50.000 euro, ottieni una detrazione pari a 35.000 euro in cinque rate annuali da 7.000 euro.
Se le opere che realizzi sul tuo immobile comportano anche un miglioramento dell’efficienza energetica, hai la facoltà di accedere a delle detrazioni maggiori combinando Ecobonus e Sismabonus. In particolare:
L’accoppiata Ecobonus-Sismabonus è garantita su una spesa massima di 136.000 euro per unità immobiliare, con la detrazione che si distribuisce su dieci rate annuali di pari importo.
Puoi richiedere il Sismabonus se la tua abitazione si trova in una delle zone d’Italia classificate a rischio tellurico, in particolare nelle aree delle fasce 1 e 2, dove il pericolo di forti scosse è alto, o 3, leggermente più sicura.
L’Italia è in generale un paese interessato da frequenti terremoti, e di conseguenza la maggior parte del territorio nazionale rientra in queste tre categorie. Se vuoi sapere in che fascia si trova il comune in cui sorge la tua casa, puoi consultare le tabelle disponibili sul sito della Protezione Civile.
Oltre a verificare che la tua città rientri in una delle tre categorie, ricordati anche di effettuare il pagamento dei lavori tramite bonifico postale o bancario includendo sempre queste tre informazioni:
Senza questi tre dati, il bonifico non ha valore per accedere all’incentivo pubblico. Come abbiamo visto, rispettando questi requisiti ottieni una detrazione fiscale compresa tra il 50 e l’80% della spesa da scalare in cinque rate annuali dalla tua dichiarazione dei redditi. In alternativa, hai diritto a scegliere la cessione del credito del Sismabonus. Come già per il Superbonus 110, puoi infatti trasferire il tuo credito fiscale alla ditta che svolge i lavori o a un intermediario bancario, ricevendo uno sconto immediato sulla cifra da pagare pari al credito ceduto.
Se torniamo al nostro esempio dei lavori da 50.000 euro con un bonus del 70%, cederai quindi l’agevolazione alla ditta in cambio di una riduzione di 35.000 euro sulla fattura.
Il decreto Rilancio del 2020 ha introdotto anche il Super Sismabonus, confermato poi dalla legge di bilancio del 2022 fino al 2025. Si tratta di una detrazione del 110% dei costi sostenuti per il contenimento del rischio, senza la necessità di ottenere un passaggio di classe sismica. I lavori ammessi includono tra gli altri:
Gli interventi previsti comprendono una gamma molto vasta di ipotesi e, di fatto, questo istituto sta sostituendo il Sismabonus tradizionale per i suoi maggiori vantaggi.
Una differenza sostanziale rispetto all‘incentivo classico è che rientrano nel Super Sismabonus la demolizione e la ricostruzione di edifici e parte di essi. È quindi possibile attivare il contributo per ricostruire anche totalmente un edificio per migliorarne la sicurezza. L’intervento deve sempre essere configurato come ristrutturazione, però; mai come nuova costruzione. Potrai quindi rifare anche da capo un palazzo già esistente, ma non realizzarne uno da zero.
Per il Super Sismabonus la spesa massima prevista è pari a 96.000 euro da rimborsare sempre come detrazione fiscale in cinque rate. Torniamo ancora una volta al nostro esempio di lavori da 50.000 euro. In questo caso ricevi uno sgravio di 55.000 euro da scalare dagli oneri fiscali in cinque rate da 11.000 euro. In alternativa, puoi optare per la cessione del credito Sismabonus e ottenere uno sconto immediato in fattura.
Con gli aiuti pubblici, mettere in sicurezza una casa in una zona a rischio terremoti è sempre più semplice e conveniente. Se stai cercando una nuova abitazione ma ti spaventano i costi da sostenere per la sicurezza, con Ecobonus, Sismabonus e Super Sismabonus sai di ottenere il massimo a prezzi ridotti o addirittura azzerati. Per trovare l’alloggio perfetto per te, invece, c’è la piattaforma annunci di Casavo, con centinaia di immobili selezionati con cura in cui realizzare i tuoi progetti.
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