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CASAVO • 5 dicembre, Costanza Arbinolo
Milano, 4 dicembre 2024 – In Italia, la casa è vista come un investimento sicuro e un simbolo di stabilità, motivo per cui l’acquisto di un immobile è una priorità per molte famiglie. Tuttavia, negli ultimi anni si è registrata una crescente incertezza legata a prezzi spesso considerati troppo elevati rispetto al reddito medio, soprattutto nelle grandi città.
Casavo (https://casavo.com/it/), azienda che offre soluzioni smart per vendere e comprare casa, ha voluto indagare come gli italiani percepiscono il settore immobiliare attuale e quali sono le loro aspettative per il 2025.
I risultati della ricerca commissionata a SWG rivelano che gli italiani sono sostanzialmente ottimisti riguardo la situazione attuale, il 32% pensa che il mercato immobiliare abbia vissuto un periodo di crisi e si stia pian piano riprendendo, per il 13% è al centro di una fase di rinascita e riqualificazione. Questo ottimismo, tuttavia, sembra variare in base a quando i rispondenti hanno vissuto direttamente un’esperienza di compravendita. Chi ha acquistato casa 5-10 anni fa, infatti, crede di più nella ripresa del mercato (56%), probabilmente perché ha potuto beneficiare di condizioni maggiormente favorevoli, come tassi di interesse più bassi e prezzi relativamente stabili. Tra coloro che hanno effettuato una compravendita nell’ultimo anno, invece, la fiducia scende al 39%, segno che hanno dovuto affrontare un mercato più difficile caratterizzato da prezzi al metro quadro in aumento e difficoltà crescenti nell’accedere o sostenere un mutuo, conseguenza diretta delle politiche monetarie più restrittive, dell’inflazione e dell’aumento dei tassi di interesse.
Questa differenza mette in luce come i cambiamenti macroeconomici degli ultimi anni abbiano inciso sulla percezione del mercato immobiliare, creando un contesto più complesso per chi si avvicina ora all’acquisto di una casa.
Rispetto al mercato nel 2025, gli italiani si mostrano più cauti, riflettendo un periodo di grande incertezza economica globale. Il 45% degli intervistati prevede una sostanziale stabilità del mercato immobiliare per il prossimo anno, dato che sembra interpretare un desiderio di normalizzazione dopo anni di turbolenze tra pandemia, crisi energetica e instabilità geopolitiche. Tuttavia, un italiano su tre ritiene che la situazione possa peggiorare, sottolineando preoccupazioni legate ancora una volta alla possibilità di un nuovo aumento dei tassi di interesse e un’ulteriore crescita dell’inflazione, che continuano a erodere il potere d’acquisto delle famiglie.
In centro progetti di riqualificazione, in periferia aumento del valore
Secondo i rispondenti, gli immobili storici vedranno un deperimento (44%) mentre i centri delle città continueranno a svuotarsi a favore delle periferie (40%). Nonostante ciò, un terzo della popolazione (30%) rimane positiva e pensa che i centri città si rinnoveranno, puntando su progetti di riqualificazione per attrarre nuovi residenti e attività economiche.
La periferia rimane comunque il fulcro da cui trarre slancio per guardare in modo positivo al futuro, per il 35% dei rispondenti ci sarà un aumento del valore delle abitazioni e per il 33% queste aree diventeranno poli di innovazione e sostenibilità, garantendo una migliore qualità della vita.
Sfide e opportunità: difficoltà di accesso al credito e riqualificazione sostenibile
La più grande paura per il prossimo futuro sarà la difficoltà di accesso al credito per i giovani e le famiglie, lo dichiara il 35% degli intervistati, con un picco che raggiunge il 40% tra la Gen Z. Questa sfida è più sentita a Roma (53%) rispetto a Milano (39%).
A questa segue la necessità di riqualificare un patrimonio immobiliare obsoleto (23%), l’aumento del costo delle materie prime (18%), l’aumento dei tassi di interesse (14%) e, in ultimo, le incertezze legate alle politiche governative intermittenti (10%).
Sul fronte delle opportunità, emerge con forza la necessità di trasformare il patrimonio immobiliare esistente: al primo posto gli intervistati confermano la riqualificazione di aree urbane e periferiche (39%), segue la maggiore attenzione alla sostenibilità e all’efficienza energetica (37%), lo sviluppo di nuovi modelli abitativi che rispondano ai bisogni emergenti (14%) e l’innovazione tecnologia nel processo di compravendita (10%).
“Il settore immobiliare riflette più di altri i cambiamenti profondi della nostra società. In Italia, la casa non è solo un investimento, ma un pilastro culturale che rappresenta sicurezza e stabilità. Tuttavia, le difficoltà di accesso al credito, soprattutto per i giovani, e l’obsolescenza di parte del patrimonio immobiliare ci ricordano che il settore deve rinnovarsi” commenta Victor Ranieri, Chief Revenue Officer di Casavo “I dati ci mostrano un Paese che, pur tra incertezze, vede nelle periferie e nella riqualificazione urbana due grandi opportunità per creare valore e migliorare la qualità della vita delle persone. È su queste basi che come Casavo intendiamo continuare a innovare il settore per renderlo meno complesso ed erogare un servizio di qualità che sia davvero portatore di trasparenza, convenienza e supporto per il consumatore”.