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Casavo20 settembre, Marketing Casavo

Bonus mobili 2022: come funziona e quando si può ottenere

Stai pensando di rinnovare casa cambiando completamente l’arredamento? Quest’anno puoi ancora approfittare del bonus mobili, un contributo statale in forma di detrazione fiscale per l’acquisto di nuovi componenti di arredo. Il bonus è stato infatti prorogato fino al 2024, ma con alcune modifiche rispetto agli anni precedenti.

In questa guida trovi tutte le informazioni necessarie su come funziona, come ottenerlo e sui documenti che ti occorrono per fare richiesta.

Bonus mobili proroga 2022: cosa cambia

La legge di Bilancio 2021 ha previsto una proroga al 31 dicembre 2024 e alcune modifiche al tetto di spesa.

La soglia massima di spesa agevolata è stata infatti diminuita a 10.000 euro fino al 31 dicembre 2022. Per gli anni 2023 e 2024 il tetto di spesa massimo previsto verrà ulteriormente abbassato a 5.000 euro.

Resta invariata l’aliquota di detrazione al 50% e l’accesso al bonus solo per interventi di recupero del patrimonio edilizio. Infine, resta esclusa per questo bonus la possibilità di optare per la cessione di credito e lo sconto in fattura.

Vediamo ora nel dettaglio come funziona il bonus mobili 2022.

In cosa consiste il bonus mobili 2020

L’ultima legge di bilancio ha rinnovato le detrazioni fiscali per i mobili al 2020 sotto forma di riduzione IRPEF per un massimo del 50% della spesa sostenuta. Ciò vuol dire che per ogni euro che spendi in arredamento hai diritto a uno sconto di 50 centesimi sulle tasse.

L’erogazione del contributo dipende in larga parte dall’esecuzione dei lavori per ristrutturare casa e riguarda i soli acquisti effettuati dopo l’apertura del cantiere. Vedremo più avanti se è possibile ottenere il bonus mobili senza ristrutturazione.

Bonus mobili: come pagarlo

Le detrazioni mobili del 2022 sono calcolate su un importo massimo di spesa di 10.000€, IVA inclusa. L’incentivo viene suddiviso in dieci rate annuali di pari importo come “sconto” sull’IRPEF dovuta nell’anno fiscale.

Facciamo un esempio concreto. Per una spesa di 5.000€ ottieni un’agevolazione di 2.500€ (il 50% dell’importo pagato). Per i dieci anni successivi all’acquisto hai diritto quindi a una riduzione di 250€ da scalare dal totale IRPEF dovuto ogni anno.

Un aiuto ideale per sistemare qualsiasi tipo di abitazione, perfetto se hai una piccola casa (dai un’occhiata ai nostri dieci consigli su come arredarla).

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Bonus mobili: requisiti per ottenerlo

Le detrazioni fiscali per i mobili 2022 sono concesse per l’acquisto di componenti d’arredo di ogni tipo: divani, letti, librerie, sedie, tavoli, mensole e tanti altri. L’unico requisito imposto, infatti, è che i mobili acquistati siano nuovi.

Per quanto riguarda gli elettrodomestici, l’incentivo copre tutti i grandi strumenti domestici, quindi:

  • frigoriferi;
  • congelatori;
  • lavatrici;
  • asciugatrici;
  • lavastoviglie;
  • forni;
  • forni a microonde;
  • stufe elettriche;
  • ventilatori elettrici.

Gli elettrodomestici devono avere classe energetica A+ o superiore, mentre per i forni la classe di partenza è la A.

Come dicevamo, il bonus mobili 2022 è subordinato ai lavori di ristrutturazione in casa di cui abbiamo parlato nella nostra guida. Non tutti i lavori di ristrutturazione, però, danno diritto alla riduzione. Per le abitazioni private è previsto infatti solo in caso di interventi di manutenzione straordinaria.

Questo vuol dire che hai diritto alle detrazioni mobili 2020 se hai avviato in casa dei lavori di grande portata, come il rifacimento dell’impianto elettrico oppure l’abbattimento di barriere architettoniche con l’installazione di un montascale.

È possibile accedere al bonus senza ristrutturazione?

Come abbiamo visto, l’apertura di un cantiere è il requisito di partenza per i contributi per l’arredamento. Proviamo a capire, però, se è possibile ottenere il bonus mobili senza ristrutturazione per il 2022.

Sul sito dell’Agenzia delle entrate leggiamo che l’agevolazione è prevista per gli acquisti effettuati nel 2020 che seguono opere di ristrutturazione iniziate non prima del 1° gennaio 2019.

Puoi quindi richiedere la detrazione per i mobili nel 2022 anche se hai svolto dei lavori in casa nel 2021. L’importante è che le spese per l’arredamento siano avvenute entro il 2021.

Un fattore importante da ricordare, inoltre, è che ai fini del contributo non ha importanza la destinazione degli arredi. Se, per esempio, hai ristrutturato il bagno a maggio 2019, puoi approfittare dell’incentivo anche per acquistare un frigorifero di nuova generazione.

In quali casi non si può ottenere il bonus

Il bonus mobili 2020 viene quindi concesso se subordinato a opere di ristrutturazione iniziate non prima di gennaio 2019 e solo per gli interventi di manutenzione straordinaria dell’immobile.

Per quello che riguarda i mobili non ci sono particolari requisiti da verificare, a parte il fatto che devono essere nuovi. Per i grandi elettrodomestici, invece, ricorda sempre di controllare la classe energetica dei tuoi acquisti.

Se rispetti questi criteri non avrai problemi a ottenere il contributo, a patto di presentare tutti i documenti richiesti, come vedremo nel prossimo paragrafo.

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Quali sono i documenti necessari per richiedere il bonus

Per accedere alle detrazioni fiscali dei mobili del 2022 assicurati di pagare i tuoi acquisti secondo le modalità previste, e cioè:

  • con bonifico bancario o postale “parlante”, che riporti quindi causale del versamento, codice fiscale del beneficiario dell’agevolazione e numero di partita IVA o codice fiscale del destinatario del pagamento;
  • con carte di credito o di debito.

Sono ammessi anche i pagamenti a rate, a patto che la società finanziatrice rispetti i requisiti che abbiamo appena elencato. Sono esclusi, invece, contanti e assegni.

Per ottenere il bonus, inoltre, dovrai allegare alla dichiarazione dei redditi i seguenti documenti:

  • copia della ricevuta del bonifico bancario dell’acquisto, o degli scontrini fiscali se hai pagato con carte, insieme alla fattura;
  • i documenti che attestano i lavori di ristrutturazione e la loro data di inizio;

Per i grandi elettrodomestici, poi, è richiesta anche l’apposita comunicazione dell’ENEA per attestare l’efficienza energetica.

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