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Imposta di bollo per mutuo prima casa: esenzioni

Capitolo

1

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Capitolo 1:

Imposta di bollo per mutuo prima casa: esenzioni

L’imposta di bollo sul mutuo per prima casa è uno degli adempimenti fiscali richiesti per l’attivazione di un finanziamento. Forse ti stai chiedendo se va pagata sempre o se sono previste delle esenzioni: scopriamolo insieme in questo articolo di Casavo.

I casi di esenzione dall'imposta di bollo

L’ordinamento italiano prevede il pagamento degli oneri di bollo per la richiesta, la produzione e la presentazione di atti giuridici di diversa natura. Ti possono venire richiesti ad esempio per accordi commerciali o per documenti in materia civile o giudiziale. In questo ampio ventaglio di ipotesi rientrano, in particolari circostanze, anche i contratti sugli immobili.

Nella stragrande maggioranza dei casi il saldo del bollo non è contemplato per le compravendite immobiliari. Se acquisti la tua abitazione principale, l’imposta di bollo sulla prima casa non va quindi considerata tra le tasse e i costi da versare.

L’eccezione principale riguarda le trattative soggette agli adempimenti IVA. Quando acquisti un fabbricato direttamente dall’impresa costruttrice entro cinque anni dalla fine dei lavori di realizzazione, devi pagare l’imposta sul valore aggiunto calcolata al 4% per la prima casa e al 10% sulle altre proprietà. Tra gli oneri richiesti in questa circostanza ci sono anche 230 euro di imposta di bollo per la seconda casa. Per la residenza principale, invece, puoi ottenere l’esenzione anche in caso di IVA se rientri nei parametri per il bonus prima casa.

Imposta di bollo e mutuo prima casa

Lo scenario cambia leggermente quando parliamo delle spese di attivazione di un finanziamento. In questi casi, infatti, è prevista l’imposta di bollo per l’acquisto di una prima casa con mutuo insieme al saldo delle imposte di registro, ipotecaria e catastale e degli oneri di concessione governativa.

Per ridurre i costi e semplificare le procedure hai però diritto a richiedere, d’accordo con la banca, il versamento di un’imposta unica sostitutiva. Il tributo viene calcolato in percentuale sulla cifra ricevuta in prestito. Il decreto legge 168 del 2004 ha fissato due aliquote:

  • 0,25% per i mutui concessi per acquisto, costruzione o ristrutturazione di residenze principali;
  • 2% sui finanziamenti per tutti gli altri immobili.

Il canone sostitutivo ti permette quindi di azzerare l’imposta di bollo sul mutuo prima casa e su tutte le altre proprietà. L’importo esatto viene definito dalla banca che si occupa poi di corrisponderlo all’Agenzia delle Entrate per conto tuo trattenendo il rimborso dalla cifra che hai richiesto in prestito.

Come hai capito da questo articolo, i motivi di esenzione dall’imposta di bollo per contratti immobiliari sono più frequenti delle ipotesi in cui è previsto il pagamento. Un onere tributario in meno di cui preoccuparti, quindi, per coronare il tuo progetto di casa.

Ora che hai le idee più chiare sulle tasse da corrispondere, se sei in cerca di una nuova abitazione per te e le persone che ami ti consigliamo di esplorare la nostra piattaforma annunci. Ci troverai tantissimi immobili selezionati con cura per te e, se il mutuo continua a darti qualche grattacapo, puoi contare sul servizio mutui di Casavo per un’assistenza completa e veloce.

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