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Imposta catastale e ipotecaria prima casa: cosa sapere

Capitolo

1

Casavo guide

Come comprare una casa


Capitolo 1:

Imposta catastale e ipotecaria prima casa: cosa sapere

Imposta catastale e prima casa

Quando compri un immobile ti viene richiesto il pagamento di una serie di contributi fiscali per tutte le operazioni di registrazione e aggiornamento dei documenti pubblici in materia immobiliare. L’imposta di registro, per esempio, serve a conferire certezza giuridica ai contratti, mentre la tassa ipotecaria e l’imposta di bollo riguardano le trascrizioni e le volture catastali delle compravendite soggette a IVA.

L’imposta catastale e ipotecaria per la prima casa assolvono ad alcune funzioni pubbliche che impariamo a conoscere meglio in questa guida. Partiamo dall’imposta catastale, un adempimento tributario dovuto per le volture relative al passaggio di proprietà di un immobile e che quindi non è prevista solo per le compravendite ma anche in caso di donazioni e successioni.

Mentre l’imposta di registro è pari al 2% del prezzo pagato o del valore catastale dell’immobile, l’imposta catastale per la prima casa è fissa a 50 euro per le trattative tra soggetti privati esenti IVA e a 200 euro quando compri da una ditta o impresa con obblighi IVA che ha terminato i lavori sul fabbricato da meno di cinque anni.

Per le donazioni e le successioni, invece, le imposte catastali per l’acquisto della prima casa sono previste in un contributo fisso di 200 euro, mentre l’imposta catastale sulla seconda casa si calcola in misura percentuale, come vedremo meglio più avanti.

Imposta ipotecaria e prima casa

L’imposta ipotecaria è invece una tassa indiretta che riguarda gli interventi di aggiornamento dei pubblici registri immobiliari. Ha una natura diversa rispetto all’imposta catastale, anche se nella maggior parte dei casi gli importi che ti vengono richiesti corrispondono.

I due oneri vengono regolati da un Testo unico che stabilisce anche le loro differenze fondamentali. L’imposta ipotecaria va versata per tutte le modifiche ai pubblici registri immobiliari come iscrizioni, annotazioni e cancellazioni, mentre l’adempimento catastale riguarda solo le volture, ossia i trasferimenti di proprietà dovuti a cessione, ipoteca o successione.

L’imposta ipotecaria per la prima casa è pari a quella catastale in caso di acquisto, e quindi 50 euro se compri da privato e 200 euro per trattative con ditte e imprese. Anche l’imposta ipotecaria e catastale per la successione della prima casa e per le donazioni hanno lo stesso valore di 200 euro.

Ricordati poi che se hai meno di 36 anni e sei in possesso dei requisiti necessari puoi accedere al bonus prima casa che prevede, tra le altre cose, l’esenzione dal pagamento delle imposte di registro, catastale e ipotecaria per la tua abitazione principale.

Imposta catastale e ipotecaria e seconda casa: cosa sapere

Per quanto riguarda le residenze secondarie, a differenza dell’imposta di registro che si calcola su un’aliquota più alta (9% anziché 2%), le imposte ipotecaria e catastale sulla seconda casa rimangono invariate rispetto alla prima sia se compri da un’altra persona che dalla ditta costruttrice.

Se è vero che in linea generale i costi per le altre proprietà sono maggiori rispetto a quelli previsti per la residenza principale, le tasse di cui parliamo in questo testo non conoscono aumenti per quanto riguarda le compravendite. Cambiano, però, per gli altri tipi di passaggi di proprietà. Vediamo come in questa tabella riepilogativa:

Imposta catastale e ipotecaria prima casa e seconda

Acquisto da privatiAcquisto da dittaSuccessione e donazione
Imposta catastalePrima casa50 €200 €200 €
Imposta catastaleSeconda casa50 €200 €1% del valore di mercato (minimo 200 €)
Imposta ipotecariaPrima casa50 €200 €200 €
Imposta ipotecariaSeconda casa50 €200 €2% del valore di mercato (minimo 200 €)

In caso di donazione o di successione torna quindi il calcolo del valore percentuale come per l’imposta di registro. A variare sono però le aliquote, stabilite al 2% della quotazione di mercato dell’immobile per il contributo ipotecario e all’1% per l’onere catastale.

Facciamo un esempio. Immaginiamo che uno dei tuoi genitori ti doni un appartamento stimato 100.000 euro e tu ne abbia già uno intestato a tuo nome. Per accettare il regalo ti verranno richiesti i seguenti versamenti fiscali:

  • l’imposta di donazione, che varia in base al grado di parentela ed è in questo caso azzerata poiché il valore del bene è inferiore a un milione di euro;
  • l’imposta di registro, fissa a 200 euro;
  • 2.000 euro di imposta ipotecaria (2% del prezzo);
  • 1.000 euro di imposta catastale (1% del prezzo).

A questi importi aggiungi anche l’imposta di bollo da 230 euro e raggiungi un totale di 3.430 euro.

Per quanto riguarda il pagamento, di solito è lo studio notarile incaricato della redazione degli atti a occuparsi anche del saldo di tutti i contributi fiscali previsti. L’ammontare delle imposte finisce quindi nel totale della parcella del notaio insieme alle altre voci di spesa che devi pagare. In alternativa, puoi anche decidere di occupartene in prima persona inserendo nel modulo F23 il codice 649T per l’imposta ipotecaria e 737T per quella catastale.

Alla fine di questa guida sai tutto ciò che ti serve riguardo alle imposte ipotecarie e catastali per la prima casa e la seconda per calcolare senza errori il budget per la tua prossima abitazione. Per trovare l’immobile migliore per le tue esigenze, vieni sulla piattaforma di Casavo e scopri tutti gli annunci che selezioniamo ogni giorno per te in collaborazione con le migliori realtà del real estate in Italia.

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