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Casavo10 febbraio, Marketing Casavo

Quali sono le categorie catastali: l’elenco completo

Vuoi sapere a quale categoria catastale appartiene la casa che possiedi o che stai per comprare? Sei nel posto giusto. Tutti, presto o tardi, si trovano di fronte a questo dilemma, soprattutto quando è ora di pensare alle tasse da pagare.

In Italia le imposte vengono quantificate sulla base della rendita catastale, ossia l’utile che ogni immobile è in grado di produrre. Gli immobili, però, possono generare profitti molto differenti fra loro e, per comodità, sono stati suddivisi in gruppi chiamati appunto categorie catastali.

Oggi Casavo ti porta a scoprire meglio cosa rappresentano e quali sono quelle vigenti nel nostro Paese.

Cosa sono le categorie catastali

Le categorie catastali sono utilizzate per classificare gli immobili in base alla loro destinazione d’uso – ossia allo scopo per cui sono stati costruiti – e alla loro rendita.

A dirlo è l’art. 8 del Regio Decreto n. 625/1939, sul quale puoi leggere che: “Per la determinazione della rendita, le unità immobiliari di gruppi di comuni, comune o porzione di comune, sono distinte, a seconda delle loro condizioni estrinseche ed intrinseche, in categorie e ciascuna categoria in classi”.

Nella pratica, non sono altro che dei simboli composti da numeri e lettere. Per crearle sono state valutate tutte le caratteristiche dei principali immobili, i quali sono stati poi divisi in gruppi.

Conoscere a quale categoria appartiene un edificio non solo identifica a quale funzione è adibito, ma ti fornisce i dati principali di cui avrai bisogno durante il calcolo dell’IMU, ossia l’imposta applicata sugli immobili sia a uso domestico che a uso commerciale.

Elenco completo di tutte le categorie catastali

In Italia esistono 6 categorie catastali, ognuna contraddistinta da una lettera compresa tra A e F (il gruppo) e seguita da un numero (la classe).

GRUPPOTIPO DI IMMOBILI
A/B/CImmobili a destinazione ordinaria (es. case, scuole, attività commerciali)
DImmobili a destinazione speciale (es. alberghi)
EImmobili a destinazione particolare (es. aeroporti)
FEntità urbane (es. lastrici solari).

Ogni gruppo è a sua volta diviso in sottocategorie in cui rientrano gli immobili con le stesse caratteristiche. Andiamo a spiegarle in modo più dettagliato.

Gruppo A

Nel primo gruppo rientrano gli immobili di uso più comune, a destinazione ordinaria; le abitazioni fanno parte di questa categoria. Eccone i dettagli:

A/1 Abitazioni di tipo signorile: si trovano in zone di pregio rispetto alle abitazioni residenziali e hanno finiture di grado elevato;

A/2 Abitazioni di tipo civile: la tipologia di residenza più frequente;

A/3 Abitazioni di tipo economico: sono costruite con materiali e finiture a costo minimo che presentano solo impianti indispensabili, hanno un prezzo e una rendita catastale molto bassi sul mercato;

A/4 Abitazioni di tipo popolare: sono realizzate con materiali ancor più economici degli A/3;

A/5 Abitazioni di tipo ultrapopolare: ormai cadute in disuso, sono prive di impianti e di servizi igienici;

A/6 Abitazioni di tipo rurale: strutture in uso per le attività agricole;

A/7 Abitazioni in villini: abitazioni singole, a schiera o a più piani con cortile privato, comune o uno spazio verde;

A/8 Abitazioni in ville: hanno rifiniture pregiate e una superficie ampia, dei parchi o dei grandi giardini;

A/9 Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici: immobili con un chiaro riferimento storico, che per volumi e struttura non possono rientrare nelle categorie precedenti;

A/10 Uffici e studi privati: immobili adibiti ad attività professionale;

A/11 Abitazioni ed alloggi tipici dei luoghi: edifici che per la loro forma inusuale caratterizzano un determinato luogo, come le baite di montagna, i trulli di Alberobello o i Sassi di Matera.

Tutte le abitazioni private, di qualunque tipologia esse siano, rientrano in questo raggruppamento.

Gruppo B

Nel secondo gruppo troviamo altri immobili a destinazione ordinaria che però non si riferiscono più alla funzione residenziale bensì a quella pubblica. Ecco quali:

B/1 Collegi e convitti, educandati, ricoveri, orfanotrofi, ospizi, conventi, seminari, caserme: edifici adibiti all’assistenza di religiosi e indigenti;

B/2 Case di cura e ospedali senza fini di lucro: immobili in cui l’assistenza dei malati non ha scopi economici;

B/3 Prigioni e riformatori: sono destinati alla reclusione;

B/4 Uffici pubblici: uffici in cui hanno sede istituti nazionali;

B/5 Scuole e laboratori scientifici: utilizzati per l’istruzione e per favorire la ricerca scientifica;

B/6 Biblioteche, pinacoteche, musei, gallerie, accademie (che non hanno sede in edifici della categoria A/9), circoli ricreativi e culturali, attività similari senza fini di lucro: strutture a sfondo culturale;

B/7 Cappelle e oratori non destinati all’esercizio pubblico del culto: immobili destinati all’esercizio di culti religiosi;

B/8 Magazzini sotterranei per depositi di derrate: adibiti al deposito di scorte.

Nella categoria rientrano quindi tutti gli immobili che, grazie allo scopo per cui sono stati creati, svolgono un’importante funzione per la collettività.

Gruppo C

Eccoci arrivati all’ultimo gruppo degli immobili a destinazione ordinaria, all’interno del quale sono compresi i seguenti stabili con funzioni commerciali:

C/1 Negozi e botteghe: immobili con attività commerciali nelle quali vengono venduti prodotti;

C/2 Magazzini e locali di deposito: utilizzati per il collocamento di merci o lo sgombero;

C/3 Laboratori per arti e mestieri: adibiti allo svolgimento di professioni artigianali;

C/4 Fabbricati e locali per esercizi sportivi senza fini di lucro: locali privati per l’esercizio di attività fisica;

C/5 Stabilimenti balneari e di acque curative senza fini di lucro: impianti privati per la balneazione;

C/6 Stalle, scuderie, rimesse, autorimesse: box per animali, box per auto e garage;

C/7 Tettoie chiuse o aperte: tettoie e gazebi.

In questo gruppo, oltre ai negozi, sono stati compresi gli edifici e i fabbricati in cui viene svolta un’attività senza scopo di lucro. Tutte quelle con fini lucrativi rientrano invece nella prossima categoria.

Gruppo D

Con questo gruppo iniziamo a conoscere gli immobili a destinazione speciale. Appartengono a questa categoria, fra gli altri, quelli con funzioni industriali:

D/1 Opifici: fabbriche e capannoni dove si lavorano le materie prime;

D/2 Alberghi e pensioni a fini di lucro: strutture ricettive in cui gli ospiti soggiornano a pagamento;

D/3 Teatri, cinematografi, sale per concerti e spettacoli a fini di lucro: destinati a esibizioni artistiche;

D/4 Case di cura e ospedali a fini di lucro: cliniche, ospedali e case di cura privati;

D/5 Istituti di credito, cambio e assicurazione a fini di lucro: banche, istituti di credito e assicurazioni privati;

D/6 Fabbricati e locali per esercizi sportivi a fini di lucro: locali in cui gli sportivi svolgono attività fisica a pagamento;

D/7 Fabbricati costruiti o adattati a speciali esigenze di attività industriale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni: strutture ad un unico uso come, ad esempio, i benzinai;

D/8 Fabbricati costruiti o adattati a speciali esigenze di un’attività commerciale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni: centri commerciali;

D/9 Edifici galleggianti o sospesi assicurati a punti fissi del suolo, ponti privati soggetti a pedaggio: non hanno un uso proprio;

D/10 Fabbricati per funzioni produttive connesse ad attività agricole: vecchi edifici rurali.

Cos’hanno tutti in comune? Il risvolto economico dell’attività per cui sono stati costruiti.

Gruppo E

Gli immobili a destinazione particolare non sono terminati; tra essi troviamo anche gli stabili a funzione collettiva:

E/1 Stazioni per servizi di trasporto, terrestri, marittimi e aerei: stazioni ferroviarie, porti e aeroporti;

E/2 Ponti comunali e provinciali soggetti a pedaggio: ponti pubblici per il cui passaggio deve essere pagata una tariffa;

E/3 Costruzioni e fabbricati per speciali esigenze pubbliche: strutture che contengono, per esempio, le edicole;

E/4 Recinti chiusi per speciali esigenze pubbliche: aree chiuse per lo svolgimento di attività pubbliche come il mercato cittadino;

E/5 Fabbricati costituenti fortificazioni e le loro dipendenze: le fortificazioni sono esenti da IMU;

E/6 Fari, semafori, torri per l’orologio comunale a uso pubblico: le strutture di uso collettivo sono esenti da IMU;

E/7 Fabbricati destinati all’esercizio pubblico dei culti: edifici come chiese e cattedrali;

E/8 Fabbricati e costruzioni nei cimiteri, esclusi i colombari, i sepolcri e le tombe di famiglia: sono esenti anch’essi da IMU;

E/9 Edifici a destinazione particolare non compresi nelle categorie precedenti dello stesso gruppo: tutto ciò che non rientra nelle categorie precedenti come, per esempio, gli acquedotti o le discariche.

Questo gruppo unisce strutture molto particolari, non solo immobili, che ricoprono un’importante funzione all’interno della società.

Gruppo F

L’ultimo gruppo è quello delle entità urbane dove vengono raggruppate unità immobiliari con particolari caratteristiche e i beni strumentali al loro utilizzo. Vediamoli insieme:

F/1 Area urbana: area al piano terra di fabbricati accatastati all’urbano;

F/2 Unità collabenti: come stabili fatiscenti e ruderi;

F/3 Unità in corso di costruzione: unità la cui costruzione non è ancora terminata;

F/4 Unità in corso di definizione: immobili la cui destinazione d’uso non è ancora stata stabilita;

F/5 Lastrici solari: terrazze o aree sopra agli immobili;

F/6 Fabbricati in attesa di dichiarazione: fabbricato per cui non è ancora stata presentata domanda di accatastamento;

F/7 Infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione: strutture utilizzate per le reti pubbliche.

Ora sai quali sono le categorie catastali in Italia e puoi individuare a quale delle tante appartiene l’immobile che possiedi, o che stai per acquistare. Sulla nostra piattaforma di annunci immobiliari trovi tantissime soluzioni adatte anche ai gusti più particolari. Cerca subito l’immobile giusto per te!

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